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È attualmente la ferrata più lunga della Francia, l’itinerario si compone di 7 tratte ben distinte differenti una dall’altra, al termine di ognuna è possibile interrompere il giro tramite comode vie di fuga. L’ultimo tratto è composto da un breve ma aereo traverso, intramezzato da 3 passerelle sospese nel vuoto che portano i nomi dei Re Magi.

Materiale: imbrago, guanti, kit da ferrata omologato, casco, scarponcini e abbigliamento adatto alla quota ed alla stagione
Difficoltà: da PD (Poco difficile) a D+ (Difficile +)

Referenti: Giorgio Pezzetti, Marino Reynaud

 

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Dal parcheggio di Pian del Re, per comodo sentiero, raggiungeremo il rifugio Quintino Sella (2.640 m) dove pernotteremo. Il secondo giorno partiremo di buon'ora e risaliremo ghiaioni e nevai fino a raggiungere l'attacco della cresta EST. La salita avverrà seguendo il filo di cresta (passaggi di massimo III grado) fino a raggiungere il torrione Saint Robert a quota 3.500 m circa. Aggireremo il torrione sulla sinistra e proseguiremo verso la cima raggiungendo, nell'ultima parte la via normale che sale dal versante sud. La discesa avverrà su quest’ultimo versante seguendo a ritroso il tracciato della via normale.

il Monviso è la montagna simbolo delle Alpi Occidentali. Con i suoi 3.841 metri e la sua forma caratteristica è ben visibile per buona parte della pianura torinese e della pianura cuneese. La sua salita, specialmente dalla cresta EST, è un itinerario di alta montagna, pertanto, per partecipare è necessario avere padronanza delle tecniche base di alpinismo (nodi) ed avere una buona capacità con la progressione in conserva.

Dislivello: 1.821 m (1 giorno: 620 m - 2 giorno: 1.201 m)
Materiale: attrezzatura da alpinismo completa (casco, imbrago, moschettoni, cordini, corda), abbigliamento adeguato alla stagione ed alla quota (anche se siamo a settembre sul Monviso può fare parecchio freddo), calzature adeguate (no scarpe da ginnastica). Eventualmente, se ci sarà ancora neve sull'itinerario, può essere necessario avere con sé piccozza e ramponi.
Difficoltà: AD (Abbastanza difficile)
Zona: Val Po

Referenti: Michele Ferrero, Silvia Reynaud

 

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La salita dal versante Italiano al Pizzo Bernina prevede un itinerario parecchio lungo. Il primo giorno si parte dalla diga di Campo Moro a quota 1.934 m e si sale, percorrendo tratti di morena, di ghiacciaio e di roccia (breve tratto di ferrata), fino al rifugio Marco e Rosa a quota 3.609 m. Il secondo giorno, invece, si risale il pendio superiore al rifugio fino a raggiungere la cresta che conduce, prima all'anticima o cima italiana (Punta Perrucchetti) e poi, successivamente alla vetta (ore 2,00 dal rifugio). La discesa avverrà per lo stesso itinerario di salita e, con molte probabilità, si dovranno affrontare alcune calate in doppia in modo da agevolare la discesa del gruppo.

La salita al Pizzo Bernina richiede la capacità di tutti i partecipanti di muoversi agevolmente in ambiente di alta montagna, sapersi destreggiare tra la progressione su ghiacciaio e la progressione in conserva su creste rocciose. Tutti i partecipanti dovranno conoscere i principali nodi e soprattutto dovranno saper affrontare le eventuali doppie con scioltezza ed in autonomia.

I posti sono limitati, quindi è richiesta la prenotazione entro quindici giorni prima della data della gita.

Dislivello: 2.115 m (1 giorno: 1.675 m - 2 giorno: 440 m)
Materiale: corda, imbrago, moschettoni, chiodi da ghiaccio, piccozza, ramponi, frontale ed abbigliamento adeguato alla quota ed alla stagione
Difficoltà: PD+ (Poco difficile +)
Zona: Alpi Retiche

Referenti: Davide Reinaud , Michele Ferrero

 

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Tre giorni di viaggio e avventura insieme a quei mattacchioni del CAI di Pinasca alla scoperta delle gole dell'Ardèche, che formano un vero e proprio canyon di 30 chilometri scavati nell'altopiano calcareo tra il Pont d'Arc (Vallon Pont d'Arc) e Saint Martin d'Ardèche.

1 giorno: partenza di buon'ora da Pinasca con destinazione Ardèche (FR). Arrivo previsto verso mezzogiorno in modo da riuscire, nel primo pomeriggio, a prendere in affitto le canoe ed iniziare l'avventurosa discesa lungo il fiume che, nel corso dei secoli, ha creato le splendide gole omonime. Alla sera, pernotteremo in tenda presso uno dei due campeggi presenti lungo l'itinerario.

  1. giorno: risveglio al mattino di buon'ora e, una volta smontato il campo, percorreremo l'ultimo tratto di fiume che ci porterà al fondo delle gole, dove una comoda navetta ci riporterà al punto di partenza per recuperare i nostri mezzi. Nel tardo pomeriggio, ci sposteremo in una pensioncina sulle rive del Rodano e concluderemo la giornata con una cenetta in uno dei tanti ristoranti della zona.
  2. giorno: in mattinata visita delle gole dell'Ardèche dall'alto: percorreremo la splendida strada panoramica che costeggia il fiume sul versante sinistro e, grazie agli innumerevoli punti panoramici, potremmo ammirare le gole in tutto il loro splendore. Eventualmente, si potranno anche visitare alcune delle innumerevoli grotte presenti in zona.

Non è necessario saper condurre una canoa (la discesa è molto facile e presenta solamente qualche tratto con corrente leggermente più forte). Avremo in dotazione i giubbotti di salvataggio, ma saper stare a galla è comunque vivamente consigliato. Siccome i posti sono limitati è richiesta la prenotazione entro fine luglio 2022.

Materiale: ricambi completi (in canoa ci si bagna), costume, tenda, sacco a pelo leggero, materassino, frontale e voglia di divertirsi.
Zona: Francia

Referenti: Donatello Ghigo, Silvia Reynaud, Michele Ferrero

 

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Itinerario ad anello, nella bellissima Val Maira. Partenza dai Piani di Stroppia (1.650 m) a monte del Campo Base. Si sale su sentiero ripido scavato nella roccia nel 1940 dal Battaglione Valcamonica, fino al pianoro di Stroppia, al fondo del quale si vede la meta della nostra gita, il colle di Gippiera e la Tête de la Frema. Raggiunto il colle di Gippiera si può ammirare sulla sinistra un bel lago, detto dei “neuf couleurs”. Si sale ora su ripido sentiero fino alla vetta della Frema, dalla quale si può ammirare uno stupendo panorama sulle vicine Aiguille de Chambeyron, Tête de l'Homme e Ciaslaras. La discesa avviene sul colle di Gippiera, facendo una deviazione sul sentiero che porta al lago del Vallonasso di Stroppia e al vicino bivacco Barenghi. Si va in direzione del colle dell'Infernetto, dal quale si scende nell’omonimo vallone e si arriva a chiudere l'anello sui Piani di Stroppia, incontrando il sentiero fatto in salita.

Dislivello: 1500 m
Materiale: scarponcini, zaino ed abbigliamento adeguato alla stagione ed alla quota.
Difficoltà: EE (Escursionisti esperti)
Zona: Val Maira

Referenti: Giorgio Pezzetti, Marino Reynaud

 

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